02 novembre 2011

"...but I love fruits!" - di George Ohsawa

alimenti, articoli, frutta, leggende metropolitane, libri, macrobiotica, medicina, Ohsawa, riflessioni, La frutta è sempre un argomento molto spinoso da trattare, con le persone che iniziano una dieta macrobiotica perchè malate: è tale e tanto grande il lavaggio del cervello da parte dell'informazione main stream sul fatto che se ne dovrebbero mangiare quantità incredibili ogni giorno per rimanere in salute, che la maggior parte delle persone finisce per crederci sul serio.
Im questo agile opuscolo Ohsawa (con il contributo di due suoi studenti) chiarisce la sua posizione nei confronti del consumo di frutta per le persone "ammalate", o che comunque vogliono migliorare il proprio stato di salute.


Il suo consiglio è molto diverso da quello che si sente dire normalmente dai macrobiotici della domenica: "Non mangiare certa frutta in certi periodi". Ma fa notare anche il fatto che, consumando all'epoca (direttamente) solo un 4% dell'uva prodotta in una stagione, se consumassimo tutta quella che viene prodotta in una stagione, ci sarebbero 25 volte più nascite premature, bambini mongoloidi e vittime di polio.
Senza contare come si sviluppa il giudizio dei fruttariani: egoista, esclusivista, infantile.
La frutta è buona perchè... il nostro giudizio sensoriale ci dice così. Ma noi non possiamo vivere solo a livello sensoriale, o ci mettiamo allo stesso livello delle scimmie.
E' stata la scoperta del fuoco a dare il via alla nostra civilizzazione, che ci separa dagli animali della giungla e dagli aborigeni. E certo in una alimentazione fruttariana di fuoco non ce n'è molto!

Il pregiudizio sull'importanza della vitamina C (acido ascorbico), che farebbe così bene,  ha causato nel tempo lo sviluppo di molte malattie, come i problemi di cuore, l'asma, la vataratta e le allergie

La frutta si può raccomandare solo a persone di costituzione molto Yang per neutralizzare eccessi dovuti ad una dieta carnea prolungata per molti anni. Consumata regolarmente in situazioni di altro tipo porta a molte spiacevoli conseguenze: si può fare la prova dandone molta ad un bambino, che la notte stessa bagnerà il letto; o ad una donna incinta, che avrà un bambino prematuro o addirittura diventerà sterile.
Il 90% di persone che soffrono di eccessiva perdita di capelli sono persone che amano la frutta.

Il numero dei malati di polio e i mongoloidi è proporzionale al numero degli alberi da frutto nell'area, alla loro produttività, al consumo totale di frutta o all'ammontare di quella importata. E' più di una coincidenza che le epidemie di polio e le stagioni della frutta tendono ad andare di pari passo...
Per non parlare del rapporto tra frutta e cancro.

Ecco il testo completo.
Buona lettura!

But I Love Fruits - Di George Ohsawa

2 commenti:

  1. A fronte di molti che tentano di boicottare e rinnegare le opere scritte da Ohsawa e dai suoi discepoli vedo con molto piacere e lo diffonderò tra gli amici, conoscenti e interessati l'esistenza di questo sito che ritengo molto importante. Mi chiedo inoltre perché, se Ohsawa non è credibile e genuino come ritengono alcuni perché screditare una cosa di cui tanta gente capirebbe subito l'inutilità se questa fosse reale, purtroppo guarire con metodi talmente semplici e naturali cozza contro interessi molto importanti come rendita economica, vedi aziende farmaceutiche e pseudo-guaritori.

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  2. Grazie per il commento! Condivido pienamente ogni riga. Ho cercato varie volte di aggiungere materiale su di lui, oppure su C.L. Kervran, su Wikipedia (intendo materiale che verificato è dire poco); il risultato è che è sparito tutto più volte e io sono stato bannato.
    Fortunatamente chi ha orecchie per intendere, intende. A presto! sempre su queste pagine, con nuovo materiale inedito o interessante...

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