04 aprile 2011

Miso e radioattività


alimenti, macrobiotica, riflessioni, specifici, radioattività

In questo periodo di pericolo nucleare, con notizie sempre più preoccupanti provenienti dal Giappone, il miso rappresenta uno dei pochi modi per potersi in una certa misura salvaguardare dagli effetti della radioattività.


Nel miso possiamo infatti notare:
1) la presenza dell'acido dipilocolonico, che all'interno del corpo si chela ai metalli pesanti causandone l'espulsione.
2) la presenza di un estere etile, un acido grasso che viene prodotto durante la fermentazione, che agisce da antimutageno.
3) la presenza di numerosi batteri in grado di operare trasmutazioni degli elementi: in particolare, le sostanze radioattive vengono neutralizzate facendole decadere nel giro di pochi giorni, anche sostanze che normalmente in natura hanno un periodo di semivita superiore ai milioni di anni. Questo tipo di reazioni sono chiamate reazioni nucleari a debole energia e stanno tornando alla ribalta proprio in questi giorni grazie ad una pubblica dimostrazione avvenuta al CNR di Bologna in merito alla produzione di energia. 
Per approfondimenti su tali reazioni consiglio di leggere qui, che è la sintesi di questo libro

Maggiori informazioni sulle praticamente illimitate applicazioni mediche del MISO, oltre ai libri di George Ohsawa e di Michio Kushi (in particolare "Medicina macrobiotica" e "Il libro dei rimedi macrobiotici") le potete trovare nel libro

The miso book: the art of cooking with miso

Di John Belleme, Jan Belleme. 

Su Google Libri ce ne sono ampi stralci, dai quali ho tratto le seguenti pagine.
Buona lettura!





Miso - applicazioni mediche

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